Il 23 aprile 2025, la Camera dei deputati ha approvato il decreto legge n. 25/2025, noto come “Decreto PA”, con 141 voti favorevoli, 71 contrari e 2 astenuti. Il Governo aveva posto la fiducia sul provvedimento, ottenendo 188 voti a favore e 87 contrari. Il decreto, composto da 22 articoli, mira a riformare il reclutamento e la funzionalità della Pubblica Amministrazione, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La Corte dei Conti ha recentemente registrato il DPCM del 17 dicembre 2024 e il DPCM del 29 gennaio 2025, entrambi di autorizzazione al reclutamento e all’assunzione a favore di varie PA, tra le quali molti Ministeri. Nei decreti sono allegate le tabelle assunzionali con le previsioni per l’anno 2024. Ma perchè 2024 se siamo già nel 2025? Vediamo l’iter.
La comunicazione pubblica rappresenta per la PA una funzione complessa sia sotto il profilo dei contenuti che dal punto di vista organizzativo, diventando sempre più una leva strategica dell’azione amministrativa per l’esercizio della trasparenza e il miglioramento dei servizi erogati ai cittadini.
La comunicazione pubblica comprende tre macro ambiti: la comunicazione istituzionale, sociale e
politica. Vediamo qui le differenze.
Oggi tutto è comunicazione. Nel nostro quotidiano non solo le persone vi sono immerse, ma anche le aziende, le associazioni, le istituzioni ad ogni livello. Vediamo quindi l’importanza, anche per gli Enti pubblici, di fare scelte comunicative adeguate e coerenti per proporre un’immagine riconoscibile della propria identità e valori.