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Decreto Pa approvato alla Camera, tutte le novità dal reclutamento alle risorse

Il 23 aprile 2025, la Camera dei deputati ha approvato il decreto legge n. 25/2025, noto come “Decreto PA”, con 141 voti favorevoli, 71 contrari e 2 astenuti. Il Governo aveva posto la fiducia sul provvedimento, ottenendo 188 voti a favore e 87 contrari. Il decreto, composto da 22 articoli, mira a riformare il reclutamento e la funzionalità della Pubblica Amministrazione, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Le principali novità del Decreto PA

1. Rafforzamento della Commissione Ripam

Il decreto potenzia le competenze della Commissione per la Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni (Ripam), incaricata di coordinare e gestire le procedure concorsuali nelle amministrazioni pubbliche.

2. Potenziamento del Portale InPA

Il Portale InPA diventa il punto di riferimento obbligatorio per la pubblicazione dei bandi e la candidatura ai concorsi pubblici, semplificando e digitalizzando le procedure di selezione.

3. Assunzione di diplomati ITS

Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni potranno assumere, con contratto a tempo determinato, funzionari in possesso di un diploma conseguito presso gli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy), al fine di attrarre giovani con competenze tecniche qualificate nella Pubblica Amministrazione.

4. Nuove figure nella PA sulla comunicazione

Nelle amministrazioni pubbliche nasce la figura del social media e digital manager pubblico.

5. Stabilizzazione del personale in comando

Le pubbliche amministrazioni sono obbligate a stabilizzare almeno il 15% del personale in comando da oltre 12 mesi, entro i limiti delle proprie facoltà di assunzione. Dal 31 dicembre 2025, i contratti non trasformati in assunzione cesseranno automaticamente, senza possibilità di proroga o riattivazione per almeno 18 mesi.

6. Disposizioni sul salario accessorio

Per le Amministrazioni centrali: è stato istituito un fondo da 190 milioni di euro annui, destinato a Ministeri e Presidenza del Consiglio, per incrementare la retribuzione accessoria del personale attraverso la contrattazione integrativa. Questo stanziamento mira a valorizzare la produttività e a sostenere le progressioni economiche e le posizioni organizzative.

Per gli Enti Locali: per Comuni, Province e Città Metropolitane, il decreto introduce la possibilità di incrementare le risorse destinate al salario accessorio del personale non dirigente, superando il limite di spesa previsto dall’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75. Tuttavia, questa facoltà è subordinata al rispetto di specifiche condizioni di virtuosità finanziaria, tra cui l’equilibrio pluriennale di bilancio, attestato dall’organo di revisione.

7. Misure per il sistema sanitario

Tra le disposizioni per il settore sanitario, il decreto consente ai medici di famiglia di proseguire l’attività fino a 73 anni, fino al 31 dicembre 2026, per far fronte alla carenza di personale. Inoltre, autorizza 121 nuove assunzioni a tempo indeterminato nel Ministero della Salute e istituisce un fondo straordinario da 23,2 milioni di euro per il 2025, destinato alle comunità terapeutiche accreditate per il contrasto alle dipendenze patologiche.

8. Supporto ai territori colpiti da calamità naturali

Il decreto prevede il potenziamento del personale nei territori colpiti da eventi naturali distruttivi, come i terremoti del 2009 e del 2016 in Centro Italia e le alluvioni del 2023 in Emilia-Romagna, Marche e Toscana.

Prossimi passi

Il decreto è stato trasmesso al Senato il 24 aprile 2025 e dovrà essere convertito in legge entro il 13 maggio 2025. L’approvazione definitiva è fondamentale per garantire l’attuazione delle misure previste, che mirano a rendere la Pubblica Amministrazione più efficiente, attrattiva e in grado di rispondere alle sfide attuali e future.

Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il testo completo del decreto e le relative documentazioni sul sito ufficiale della Camera dei Deputati.

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